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È morta, lei è morta. Sdraiato sul letto accanto alla sua donna, Couto rimane in attesa che il dolore gli esploda dentro, ma a invaderlo è piuttosto un torpore, uno scollamento di tutto l'essere. Fuori il pomeriggio è assolato, la luce morbida. Couto prende a girovagare per le strade, il suo sguardo corre sulle case, i vicoli, i bar di Bissau: nulla sembra cambiato eppure oggi è un giorno diverso, oggi è morta Dulce, l'ex cantante dei Super Mama Djombo, il suo amore di gioventù. Couto il gran maestro di chitarra sarà per sempre il Dun di Dulce, l'uomo della Kantadura, anche se sono passati trent'anni, anche se lei ha sposato un altro. Mentre cammina la sua mente ripercorre momenti del passato: il successo mondiale del gruppo negli anni Settanta, le tournée in Africa, Europa, Sudamerica, la gloriosa epoca della lotta per l'indipendenza del paese. E intanto cala la notte, carica di umidità, e trapela la notizia del colpo di stato in programma di lì a poche ore. Ma oggi è un giorno diverso, sta per iniziare il concerto che riunirà vecchi e nuovi componenti del gruppo, e sarà un evento memorabile, l'occasione per celebrare Dulce e insieme il tempo che fu. "I più grandi" è un libro sensuale, voluttuoso - corpi che si intrecciano nel caldo soffocante, alberi che trasudano acqua dopo un violento temporale, odore di carne alla brace che si spande nella quiete notturna -, un libro che incarna la musica evocandola attraverso l'atmosfera, i dialoghi indolenti, il sesso, i profumi, il ricordo, in un ritmo coinvolgente che permea ogni frase.